Archivio Categoria: Ambiente e territorio

Quello che il Sindaco non ha detto sulle due sentenze favorevoli.

“IL CONTENZIOSO CAVE A SAVIGNANO”.

UNA PREMESSA.
A beneficio dei cittadini savignanesi e a dimostrazione della competenza, dell’oculatezza e della responsabilità con cui l’Amministrazione del sindaco Germano Caroli ha operato in merito alla questione delle Cave, ritorniamo sulla vicenda che nei giorni scorsi è stata riportata dai giornali locali.

Chiediamo perciò ancora una volta la pazienza e la cortesia di leggere tutto il testo, per farsi un’opinione esauriente e informata. Per trasparenza riteniamo opportuno riportare passi significativi della sentenza anche se possono risultare “pesanti” per il lettore.

Tanto più che alla fine, al punto 5.2 , si evince che il Comune nel richiedere un intervento migliorativo non aveva nessuna volontà ostile o preconcetta nei confronti dell’Impresa, bensì la volontà di evitare infiltrazioni che potessero compromettere le falde acquifere.
Ciò, dunque, esclusivamente a beneficio di tutta la Comunità e di un bene prezioso come l’acqua.

Il PRIMO DATO che emerge con chiarezza dalla lettura delle due sentenze favorevoli, una delle quali riguarda il famigerato ricorso per l’impianto del bitume, è che entrambe le sentenze sono FAVOREVOLI NEI FATTI, non per vizi di forma!!!

Difficile capire come mai l’attuale Sindaco non vada orgoglioso di ciò, ma, soprattutto perché
non lo indichi, almeno, come un risultato davvero prezioso per il Comune che ha difeso così un territorio, più volte definito dal suo stesso Assessore all’Urbanistica, nonché Vicesindaco, di alto pregio agricolo.


Tanto più se, come si legge nei punti 4.2 e nel surichiamato punto 5.2, l’Amministrazione ha operato perché le attività messe in opera dall’Impresa si conciliassero con la doverosa salvaguradia delle falde e dell’ambiente.

LA SOSTANZA DEI FATTI.
Riportiamo alcuni dei punti più significativi.
Pubblicato il 20/02/2024 N. 01704/2024REG.PROV.COLL. N. 07931/2019 REG.RIC. (Mulino srl vs. Comune).
Tratta della contestazione del fatto che non gli avevamo autorizzato i quantitativi residui del PAE 1997, in quanto non avevano mai firmato il piano di demolizione del frantoio Bocchirolo e depositato fidejussione.
La sentenza dà dunque ragione NEI FATTI alla posizione assunta dal Comune (non è quindi per nulla legata a “vizio di forma”. De facto, è respinto, perchè “7. Il motivo è infondato.”

Pubblicato il 27/03/2024 N. 02877/2024REG.PROV.COLL. N. 00926/2019 REG.RIC. (Calcestruzzi Vignola srl vs. Comune).
E’ la vicenda dell’impianto del conglomerato bituminoso, e della famosa richiesta danni.
Anche qui la sentenza dà ragione NEI FATTI alla posizione assunta dal Comune.

IN PARTICOLARE:
3.1. Il motivo è infondato perché omette di considerare che la determinazione comunale n. 8187 del 20 agosto del 2010, che ha negato il rilascio del certificato di agibilità parziale, non aveva autonoma capacità lesiva, essendosi limitata a prendere atto delle modifiche apportate, dal competente ufficio provinciale, con la determinazione n. 54 del 6 agosto del 2010, all’originaria autorizzazione ambientale.
4.1. Quanto alla dedotta violazione del procedimento unico SUAP, (Sportelllo Unico Attività Produttive) che sarebbe stata perpetrata dal Comune che ha adottato la determina 8187/2010 al di fuori del procedimento unitario “a sportello” – primo motivo del ricorso originario – la doglianza è infondata
4.2 Va di poi aggiunto che, in ragione delle criticità evidenziate nella suddetta autorizzazione ambientale n. 54/2010, la valutazione in ordine al rilascio dell’agibilità era divenuta particolarmente complessa e che viceversa le operazioni gestite in sede di SUAP hanno tendenzialmente ad oggetto attività vincolata o comunque a bassa difficoltà tecnica, ossia fattispecie diverse da quella controversa.
4.3. INFINE, in concreto NON E’ RISCONTRABILE UN’EFFETTIVA LESIONE SUBITA DALLA PARTE (ricorrente n.d.a.) , laddove si consideri che, anche in ragione delle modeste dimensioni dell’organizzazione comunale, ella ha potuto avere un unico interlocutore per quanto concerneva il progetto, ottenendo così di fatto modalità operative analoghe a quelle che avrebbe avuto nel caso la pratica fosse stata curata nell’ambito del SUAP.
5.1.Il motivo è infondato perché la maggioranza di quelle indicazioni sono finalizzate a migliorare le misure poste a tutela della falda acquifera, ed in particolare a realizzare una migliore impermeabilizzazione del sito di nuovo insediamento.
E questa esigenza emergeva inequivocabilmente dall’autorizzazione provinciale, con la quale dunque le previsioni contenute nell’atto impugnato sono perfettamente coerenti e congruenti.Così come è altrettanto pacifico che la società Calcestruzzi Vignola non avesse ancora adottato gli opportuni accorgimenti e/o comunque, seppure avesse posto in essere qualche intervento, non aveva fornito la prova della sua idoneità a fronteggiare la ridetta emergenza.
5.2 Quanto alla sussistenza, in fatto, della NECESSITA’ DI IMPERMEABILIZZARE L’AREA, VI SONO MOLTEPLICI ATTI CHE CONFERMANO QUESTA URGENZA e che consentono di escludere si trattasse di un’esigenza pretestuosamente opposta dal Comune appellato, come sostenuto dalla parte appellante.

Grazie per la pazienza.
La Lista dei Cittadini “Insieme per Savignano”
Il Presidente, Mauro Cavalli.

P.S.
Nell’esprimere le nostre congratulazioni per l’inaugurazione del Punto di Informazione Turistica di Savignano sul Panaro gestito dalla Pro Loco Savignano sul Panaro , all’interno del suggestivo Borgo Medievale, ci permettiamo di osservare che sarebbe stato assai complicato promuovere il turismo con un piano escavazione in atto di alcuni chilometri.
Gli aggettivi “bellissimo” e “bel” avrebbero faticato a reggere alle prove dei fatti e delle critiche, interessate o disinteressate che fossero.

Dall’avanguardia alla retroguardia

Uno spazio raccolta in una scuola di Savignano

C’è stato un momento in cui Savignano era all’avanguardia nelle pratiche ecosostenibili.


Dea Minerva è stato uno dei primi progetti in Italia per il recupero e il riuso del PET.

Purtroppo per un certo periodo il prezzo di mercato del PET ricilabile ha avuto una enorme contrazione rendendone la raccolta non più conveniente, ma rimaneva l’importanza del riuso per ridurre la plastica in circolazione.

Più recentemente il “mondo” ha scoperto l’importanza del riciclo del PET.

Lo stato sta sovvenzionando gli enti che si dotano di macchine compattatrici.

Sono iniziati consorzi specifici, come Corpet, per diffondere i compattatori, oltre al Corepla che recupera tutti gli imballaggi in plastica e che pure consiglia l’uso di compattatori.

A Savignano siamo stati 10 anni in anticipo rispetto al resto del paese e oggi che tutti installano e finanziano i compattatori noi li teniamo a fare la ruggine

Smog, Modena è tra le peggiori

Il primo punto della COP 26 prescrive:
“Ad ogni Paese chiediamo di presentare obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni entro il 2030 che siano allineati con il raggiungimento di un sistema a zero emissioni nette entro la metà del secolo.” E’ sicuramente il caso di accellerare con misure efficaci visto che le malattie respiratorie sono sempre in crescita… (e non solo quelle).
Certo le misure giuste non sono aprire nuove strade (bretella Campogalliano-Sassuolo e Cispadana)

P.S. Anche la centralina installata dal Comitato Tutela Territorio a Savignano rileva la pessima qualità dell’aria nell’ultima settimana.
Valori rilevati a Magazzeno da una centralina privata

Discarica, oneri e onori

Oneri, onori (e un ripassino) Il Consigliere regionale Luca Sabattini rivendica il merito per lo stop al progetto “Unieco holding”al PD. Ci sta. Essendo partito di maggioranza in Regione e in tantissimi Comuni, a lui oneri e onori. Ricordiamo però che ci sono voluti trent’anni per capire che quello è un luogo del tutto inadeguato per discariche qualsivoglia.
E ricordiamo pure che quando nella primavera del 2019 noi, insieme alle Liste “Civicamente Samoggia” e “Cittadini in Valsamoggia”, denunciammo il pericolo che in quell’area sorgesse una discarica, esponenti del suo partito ci accusarono di strumentalizzazione elettoralistica e, addirittura, di creare disinformazione e paura sul nulla.
Un nulla di cui ora si rivendica il merito!

Discarica, c’è la pietra tombale

Una bellissima notizia che premia anche la mobilitazione e il lavoro di tantissimi cittadini, associazioni e comitati. Un grande apprezzamento per l’impegno e la determinazione dell’Amministrazione comunale. La Giunta Regionale si è espressa e sembra che si possa chiudere definitivamente una storia che dura da 30 anni.
Non si può escludere un ricorso di Unirecuperi, ma sicuramente è stato raggiunto un grande obiettivo.

Un’altra vittoria al TAR

Il buon lavoro dell’Amministrazione Caroli prosegue nel tempo.

L’impronta ambientalista della precedente Amministrazione ha avuto nella revisione del Piano delle Attività Estrattive (P.A.E.) uno delle attività più complesse e difficili.
Non vogliamo ripercorre adesso il percorso dei 10 anni; navigando su questo sito si possono trovare tutte le informazioni sul PAE.
Alcune decisioni prese hanno portato l’Amministrazione Caroli a doversi difendere al TAR.
Finora le decisioni del TAR sono state favorevoli, e oggi una nuova vittoria che conferma il buon lavoro dell’Amministrazione Caroli.

#buonaamministrazione

Sospensione Dea Minerva

Della decisione dell’Amministrazione Comunale di sospendere il progetto “Dea Minerva”.

La decisione dell’Amministrazione comunale di Savignano sul Panaro di sospendere il conferimento ai compattatori della plastica come previsto dal progetto “Dea Minerva” , attivo da ormai otto anni, ha destato diverse critiche e molte perplessità, in ragione del riscontro ottenuto presso tanti cittadini e dei risultati ottenuti.
Non sono mancate, ovviamente, anche posizioni diverse, alcune delle quali hanno sottolineato la scarsa trasparenza manifestata dall’Amministrazione precedente.
Poiché già ai primi di luglio (parliamo ormai di DUE MESI fa, non di una settimana) in un’intervista l’Assessore competente accennò alla scarsa trasparenza assicurandoci aggiornamenti, ci pare che la questione stia assumendo aspetti, di metodo e di merito, davvero spiacevoli.
Specie se si considera che dopo quell’articolo e altri interventi dello stesso tenore, come se niente fosse, si auspica un dialogo. Della serie: prima apro le ostilità, poi dico che vorrei il confronto, perseverando pari pari nell’atteggiamento assunto in campagna elettorale.
Vediamo allora di ricapitolare.
Il progetto Dea Minerva nasce, nella prima legislatura della giunta guidata da Germano Caroli, all’interno di una riflessione al cui centro ci sono:
a) l’economia circolare; quindi la volontà di sottrarre plastica agli inceneritori. E’ una questione di scelta basilare, legata al tema della salute dei cittadini e del territorio;
b) la volontà di offrire opportunità di lavoro a chi è colpito dalla crisi o versa in condizioni di difficoltà;
c) la presenza di un regime di monopolio nella gestione dei rifiuti;
d) il tentativo di coinvolgere nell’operazione aziende locali attive e innovative nel settore.
Tornando al merito della polemica, è risultato manifesto che il problema resta quello che già abbiamo segnalato: la sostenibilità economica e la volontà politica. Superate d’un balzo e a tre mesi dalle elezioni le tanto decantate 4R. Meglio affidarsi alle pillole ambientali e alla buona volontà.
Si è infatti arrivati a sostenere che un progetto che ha una chiara valenza ecologista, che deve utilizzare persone preparate e che dopo alcuni anni di sperimentazione ha evidenziato la necessità di doversi affidare ad un’organizzazione assolutamente non casuale e metodica, avrebbe senso solo se affidata al volontariato.
Noi siamo di un’altra idea. Almeno per due ragioni.
La prima è che siamo convinti che i servizi di rete dovrebbero essere a tutti gli effetti pubblici, orientati sul cittadino e non sul profitto atto a richiamare azionisti che investono per un proprio tornaconto personale, legittimo, ma poco accettabile stante la fonte del provento e la ricaduta di certo non positiva sull’utente.
La seconda, altrettanto cogente, è che siamo contrari che il lavoro volontario diventi sostitutivo del lavoro retribuito. Tant’è che, dopo alcuni anni di sperimentazione, avevamo avanzato la richiesta che si provvedesse a superare tale anomalia. Anche di ciò siamo grati a Germano Caroli e ai suoi collaboratori che attraverso la Cooperativa di Comunità si sono mossi in tale direzione.

Nota a margine: se qualcuno pensava che avremmo con ciò risolto i problemi di sofferenza finanziaria delle Scuole è decisamente fuori strada. Non l’abbiamo mai sostenuto; sono almeno trent’anni che i genitori devono sostenere spese per fotocopie, carta igienica e molto altro; non ricordiamo ordini del giorno dell’opposizione su questa grave deficienza, neppure ne ricordiamo sulla chiusura dell’esperienza del tempo prolungato alle Scuole Medie .
Da liberi cittadini, capaci di piccole, ma reali, azioni di cambiamento, vogliamo passare da un’economia estrattiva a un’economia generativa. Su questa teniamo il punto.
Altri, sedicenti liberi cittadini, sembrano molto condizionati da logiche che con la “rivoluzione verde” hanno poco a che fare.

La gestione dei rifiuti: cosa abbiamo fatto, cosa faremo

La gestione dei rifiuti urbani è tema di rilevante attualità ed interesse da parte della comunità, quindi meritevole di essere inquadrato nella strategia adottata dalla Regione Emilia Romagna finalizzata al superamento della frammentazione delle gestioni, al conseguimento di adeguate dimensioni gestionali, al rafforzamento della gestione industriale del servizio.

Per tali scopi è stata costituita un’Agenzia cui partecipano, obbligatoriamente, tutti i Comuni della Regione, operante su più livelli, il più rilevante dei quali rappresentato dal “Consiglio d’Ambito” che provvede all’approvazione del “Piano d’Ambito”, costituito dal programma degli interventi, dal modello gestionale ed organizzativo e dal piano economico finanziario del servizio.
In tale “Piano”, necessario per l’avvio della gara europea per l’affidamento del servizio nei prossimi anni, il territorio provinciale è suddiviso in 6 “aree operative omogenee” (una delle quali costituita dagli otto Comuni dell’Unione Terre di Castelli) in ognuna delle quali il modello di gestione è omogeneo così da dare coerenza ai servizi ed alle tariffe alle utenze dei diversi Comuni, conseguire maggiore efficienza ed efficacia dei servizi, economie di scala.

A livello provinciale, la discussione del “Piano” venne avviata nell’autunno 2014, partendo dai dati tecnico economici, allora disponibili, delle gestioni degli anni precedenti, dati che per il Comune di Savignano risultavano di particolare interesse:

In seguito ad un dibattito che vide anche posizioni differenziate, tutti i Comuni dell’Unione Terre di Castelli espressero la volontà di definire nel “Piano d’Ambito”, per gli anni futuri, la scelta verso un sistema di raccolta del rifiuto definito “sistema domiciliare” (o “porta a porta”), nel quale venisse prevista l’eliminazione dei contenitori stradali ed effettuata la “raccolta domiciliare”, per tutte le utenze – domestiche e non domestiche – con specifici standard, di tutte le frazioni merceologiche di rifiuto.

L’approvazione del “Piano d’Ambito” per l’intero territorio provinciale, è avvenuta nel mese di luglio 2016 e da quella data sono state avviate le procedure necessarie alla preparazione degli atti di gara per l’affidamento in concessione del servizio.
Nei primi mesi del 2018, prima il Comune di Spilamberto, poi il Comune di Vignola, anziché attendere gli esiti, ragionevolmente più vantaggiosi, dell’importante gara pubblica di appalto in fase di preparazione, forse sopravvalutando il proprio potere negoziale, hanno intrapreso, autonomamente, una trattativa con l’attuale Gestore per l’attivazione anticipata del servizio di “raccolta domiciliare”.

Ancora nei primi mesi del 2018, scelta similare è stata compiuta dal Comune di Marano che, sempre attraverso una trattativa con l’attuale Gestore, ha attivato quanto previsto dal “Piano d’Ambito” con la variante, date le caratteristiche di parte del proprio territorio similari a quelle di Comuni dell’”area operativa montagna”, della raccolta, nei propri centri abitati, a mezzo di contenitori stradali.
Nel mese di aprile 2019, il “Consiglio d’Ambito” ha approvato gli atti di gara per l’affidamento in concessione del servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati nel bacino territoriale “Pianura e Montagna Modenese”, bacino comprendente trentadue Comuni – poco meno di 500.000 abitanti – per un importo a base di gara di oltre 1 miliardo di euro.

Ritornando al servizio di raccolta dei rifiuti nel nostro Comune di Savignano, la già prevista “migrazione dei rifiuti” si è gradatamente verificata: cittadini dei Comuni vicini che, di seguito all’eliminazione dei contenitori stradali, conferiscono, sovraccaricandolo, i propri rifiuti al nostro sistema di raccolta, peggiorando il decoro e riducendo la possibilità di conferimento da parte delle utenze che ne avrebbe il diritto.

A fronteggiare tale situazione, in accordo con il Gestore, abbiamo adottato le seguenti azioni di contrasto:
• interventi aggiuntivi di personale del Gestore, in misura di 249 ore/anno, di pulizia delle aree di raccolta, da compiersi, nelle prime ore del giorno e con priorità alla frazione di Formica, senza aumento del costo del servizio;
• intervento, secondo necessità, da parte di personale del Comune;
• potenziamento, in parte già attuato e parte in corso di esecuzione, del sistema di monitoraggio a mezzo di microcamere per l’identificazione dei trasgressori che abbandonano o conferiscono impropriamente i propri rifiuti;
• intervento di Guardie Ecologiche Volontarie e della Polizia Locale che ha condotto all’emissione, nell’anno 2018 fino al mese di aprile 2019, di 128 verbali di contravvenzione;
• eliminazione dell’isola ecologica di base di Via Mazzi, dove rilevante era l’abbandono, con l’attivazione della raccolta di prossimità mediante contenitori carrellati;
• eliminazione, in corso di attuazione, dell’isola ecologica di base di Via Cassino, anche qui con l’attivazione della raccolta di prossimità.

A parte le suddette problematiche a cui stiamo facendo fronte, in questa partenza anticipata da parte dei Comuni di Spilamberto e Vignola, possiamo comunque scorgere l’elemento positivo del cambiamento, con gradualità, delle abitudini dei cittadini dei Comuni dell’Unione Terre di Castelli, gradualità che ha reso possibile una più concentrata attività di informazione e formazione della popolazione, condizione imprescindibile per la buona attivazione del nuovo servizio.

Ad inizio del prossimo anno 2020, a seguito degli esiti della gara, avverrà l’affidamento del nuovo contratto di servizio di gestione del rifiuto urbano: fino a quella data, i nuovi amministratori potranno valutare quale sistema di raccolta adottare, confermando la scelta del sistema di raccolta domiciliare “porta a porta” (scelta adottata nei Comuni di Spilamberto e Vignola) o preferire un sistema misto con cassonetti stradali nei centri abitati (scelta adottata dal Comune di Marano).

Il nostro giudizio è di preferenza verso il sistema di raccolta “porta a porta”, eventualmente migliorato tenuto conto delle esperienze di applicazione maturate, per le seguenti ragioni:
• mantenere cassonetti stradali di raccolta in zone (Formica e Mulino) di confine con territori (Valsamoggia, Spilamberto e Vignola) che applicano il sistema di raccolta “porta a porta”, determinerebbe gli inevitabili, persistenti, fenomeni incivili di abbandono, accanto ai cassonetti, di ogni genere di rifiuto, da parte di chiunque, abbandoni che richiederebbero l’adozione continuativa di impegnative azioni di contrasto;
• l’impegno dei cittadini nella corretta separazione dei rifiuti garantisce una percentuale di “purezza” del materiale differenziato raccolto, più elevata rispetto alla raccolta a mezzo cassonetti;
• l’assenza di contenitori in strada è un vantaggio in termini di decoro urbano, di igiene e salute dei cittadini.

Germano Caroli

Il tuo paese, il tuo territorio, ancora nelle tue mani

Le scelte attuate nei due mandati del Sindaco Caroli, sostenute dalla Lista dei Cittadini, hanno avuto come riferimento esclusivo il servizio ai cittadini, senza condizionamenti esterni di tipo politico o economico. Noi siamo e saremo sempre sostenitori dell’impegno civico e del coinvolgimento di energie della società civile ai fini di promuovere una cultura civica e di comunità.

Siamo assolutamente contrari a qualsiasi ipotesi di fusione tra i Comuni, ma sosteniamo la necessità di rilanciare l’azione dell’Unione Terre di Castelli in forma più leggera ed efficiente e di sviluppare le collaborazioni dirette con altri Comuni e altri enti sovraordinati (Provincia e Regione).

Nonostante il contesto di congiuntura economica sfavorevole abbiamo comunque salvaguardato il nostro bene più prezioso: il territorio. Infatti, con atti concreti come la grande riduzione delle previsioni di attività estrattive approvata coi soli voti favorevoli della Lista dei Cittadini, abbiamo dimostrato di volerlo e saperlo salvare da danni permanenti, anche a costo di dover difendere tali coraggiose scelte – e lo abbiamo fatto con successo – in un numero mai visto di ricorsi al TAR.

Per questo riteniamo di essere gli unici credibili nel proporre l’attuazione di politiche di salvaguardia del territorio. Chi oggi si pone in competizione con noi aveva progetti ben diversi che avrebbero mercificato e compromesso il nostro e tuo paese; questa è la differenza tra chi ha salvaguardato il territorio e chi invece intendeva monetizzarlo.

Tutto quello che devi sapere sulle cave a Savignano

É comodo e facile dopo 10 anni in cui la Lista dei CITTADINI Insieme per Savignano si è adoperata per tutelare il nostro territorio da chi lo voleva utilizzare come merce di scambio, pontificare sul suo futuro.
É troppo comodo dire che allora era il 2009 e oggi è il 2019, la memoria è un valore importante e non deve essere utilizzato solo per le proprie convenienze; avere memoria del passato è fondamentale per non ripercorrere gli errori del passato e prospettare un futuro migliore.
Per questo ritengo importante continuare a sostenere la Lista dei Cittadini Insieme per Savignano e il nostro candidato sindaco Rosamaria Carmignano. (Giuseppe Marchioni, vicesindaco di Savignano sul Panaro)