La gestione dei rifiuti: cosa abbiamo fatto, cosa faremo

La gestione dei rifiuti urbani è tema di rilevante attualità ed interesse da parte della comunità, quindi meritevole di essere inquadrato nella strategia adottata dalla Regione Emilia Romagna finalizzata al superamento della frammentazione delle gestioni, al conseguimento di adeguate dimensioni gestionali, al rafforzamento della gestione industriale del servizio.

Per tali scopi è stata costituita un’Agenzia cui partecipano, obbligatoriamente, tutti i Comuni della Regione, operante su più livelli, il più rilevante dei quali rappresentato dal “Consiglio d’Ambito” che provvede all’approvazione del “Piano d’Ambito”, costituito dal programma degli interventi, dal modello gestionale ed organizzativo e dal piano economico finanziario del servizio.
In tale “Piano”, necessario per l’avvio della gara europea per l’affidamento del servizio nei prossimi anni, il territorio provinciale è suddiviso in 6 “aree operative omogenee” (una delle quali costituita dagli otto Comuni dell’Unione Terre di Castelli) in ognuna delle quali il modello di gestione è omogeneo così da dare coerenza ai servizi ed alle tariffe alle utenze dei diversi Comuni, conseguire maggiore efficienza ed efficacia dei servizi, economie di scala.

A livello provinciale, la discussione del “Piano” venne avviata nell’autunno 2014, partendo dai dati tecnico economici, allora disponibili, delle gestioni degli anni precedenti, dati che per il Comune di Savignano risultavano di particolare interesse:

In seguito ad un dibattito che vide anche posizioni differenziate, tutti i Comuni dell’Unione Terre di Castelli espressero la volontà di definire nel “Piano d’Ambito”, per gli anni futuri, la scelta verso un sistema di raccolta del rifiuto definito “sistema domiciliare” (o “porta a porta”), nel quale venisse prevista l’eliminazione dei contenitori stradali ed effettuata la “raccolta domiciliare”, per tutte le utenze – domestiche e non domestiche – con specifici standard, di tutte le frazioni merceologiche di rifiuto.

L’approvazione del “Piano d’Ambito” per l’intero territorio provinciale, è avvenuta nel mese di luglio 2016 e da quella data sono state avviate le procedure necessarie alla preparazione degli atti di gara per l’affidamento in concessione del servizio.
Nei primi mesi del 2018, prima il Comune di Spilamberto, poi il Comune di Vignola, anziché attendere gli esiti, ragionevolmente più vantaggiosi, dell’importante gara pubblica di appalto in fase di preparazione, forse sopravvalutando il proprio potere negoziale, hanno intrapreso, autonomamente, una trattativa con l’attuale Gestore per l’attivazione anticipata del servizio di “raccolta domiciliare”.

Ancora nei primi mesi del 2018, scelta similare è stata compiuta dal Comune di Marano che, sempre attraverso una trattativa con l’attuale Gestore, ha attivato quanto previsto dal “Piano d’Ambito” con la variante, date le caratteristiche di parte del proprio territorio similari a quelle di Comuni dell’”area operativa montagna”, della raccolta, nei propri centri abitati, a mezzo di contenitori stradali.
Nel mese di aprile 2019, il “Consiglio d’Ambito” ha approvato gli atti di gara per l’affidamento in concessione del servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati nel bacino territoriale “Pianura e Montagna Modenese”, bacino comprendente trentadue Comuni – poco meno di 500.000 abitanti – per un importo a base di gara di oltre 1 miliardo di euro.

Ritornando al servizio di raccolta dei rifiuti nel nostro Comune di Savignano, la già prevista “migrazione dei rifiuti” si è gradatamente verificata: cittadini dei Comuni vicini che, di seguito all’eliminazione dei contenitori stradali, conferiscono, sovraccaricandolo, i propri rifiuti al nostro sistema di raccolta, peggiorando il decoro e riducendo la possibilità di conferimento da parte delle utenze che ne avrebbe il diritto.

A fronteggiare tale situazione, in accordo con il Gestore, abbiamo adottato le seguenti azioni di contrasto:
• interventi aggiuntivi di personale del Gestore, in misura di 249 ore/anno, di pulizia delle aree di raccolta, da compiersi, nelle prime ore del giorno e con priorità alla frazione di Formica, senza aumento del costo del servizio;
• intervento, secondo necessità, da parte di personale del Comune;
• potenziamento, in parte già attuato e parte in corso di esecuzione, del sistema di monitoraggio a mezzo di microcamere per l’identificazione dei trasgressori che abbandonano o conferiscono impropriamente i propri rifiuti;
• intervento di Guardie Ecologiche Volontarie e della Polizia Locale che ha condotto all’emissione, nell’anno 2018 fino al mese di aprile 2019, di 128 verbali di contravvenzione;
• eliminazione dell’isola ecologica di base di Via Mazzi, dove rilevante era l’abbandono, con l’attivazione della raccolta di prossimità mediante contenitori carrellati;
• eliminazione, in corso di attuazione, dell’isola ecologica di base di Via Cassino, anche qui con l’attivazione della raccolta di prossimità.

A parte le suddette problematiche a cui stiamo facendo fronte, in questa partenza anticipata da parte dei Comuni di Spilamberto e Vignola, possiamo comunque scorgere l’elemento positivo del cambiamento, con gradualità, delle abitudini dei cittadini dei Comuni dell’Unione Terre di Castelli, gradualità che ha reso possibile una più concentrata attività di informazione e formazione della popolazione, condizione imprescindibile per la buona attivazione del nuovo servizio.

Ad inizio del prossimo anno 2020, a seguito degli esiti della gara, avverrà l’affidamento del nuovo contratto di servizio di gestione del rifiuto urbano: fino a quella data, i nuovi amministratori potranno valutare quale sistema di raccolta adottare, confermando la scelta del sistema di raccolta domiciliare “porta a porta” (scelta adottata nei Comuni di Spilamberto e Vignola) o preferire un sistema misto con cassonetti stradali nei centri abitati (scelta adottata dal Comune di Marano).

Il nostro giudizio è di preferenza verso il sistema di raccolta “porta a porta”, eventualmente migliorato tenuto conto delle esperienze di applicazione maturate, per le seguenti ragioni:
• mantenere cassonetti stradali di raccolta in zone (Formica e Mulino) di confine con territori (Valsamoggia, Spilamberto e Vignola) che applicano il sistema di raccolta “porta a porta”, determinerebbe gli inevitabili, persistenti, fenomeni incivili di abbandono, accanto ai cassonetti, di ogni genere di rifiuto, da parte di chiunque, abbandoni che richiederebbero l’adozione continuativa di impegnative azioni di contrasto;
• l’impegno dei cittadini nella corretta separazione dei rifiuti garantisce una percentuale di “purezza” del materiale differenziato raccolto, più elevata rispetto alla raccolta a mezzo cassonetti;
• l’assenza di contenitori in strada è un vantaggio in termini di decoro urbano, di igiene e salute dei cittadini.

Germano Caroli